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Susa la medusa 🌊 Perché vivi qui legato alla barriera corallina e ti prendi cura di ciò di cui tutti dobbiamo prenderci cura?

Di Gustavo Arencibia Carballo. Illustrazione: Trinidad Quintana Perlingieri. Racconti in italiano.

Susa la medusa è un bellissimo racconto educativo, con un messaggio forte e coscienzioso sulla conservazione degli oceani, dello scrittore cubano Gustavo Arencibia Carballo, consigliato soprattutto ai più piccoli. Inoltre, la storia ha delle bellissime illustrazioni di Trinidad Quintana Perlingieri, una giovane argentina che, insieme a Gustavo, collabora disinteressatamente con EnCuentos.

Traduzione italiana del racconto «Suza la medusa» di Gustavo Arencibia Carballo a cura di Giada Pezzo.

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Susa la medusa

Susa la medusa - Storia

La mia nave è il mio tesoro,
il mio Dio è la mia libertà;
la mia legge, la forza e il vento;
la mia unica patria, il mare.
José de Espronceda.

Susa la medusa galleggiava tranquilla e spensierata lasciandosi trasportare dalla corrente del mare. Il sole splendeva alto e fortunatamente l’acqua era pulita, senza fastidiosi rifiuti che avrebbero rovinato il paesaggio.

Gli animali vivevano felici in un ambiente abbastanza armonioso. Il clima stava cambiando ma gli uomini, nonostante l’epoca diversa, non sembravano capirlo.

All’improvviso apparve un polpo che, con voce tonante (una di quelle voci che ti fanno aprire gli occhi e fissare chi parla), ma che allo stesso tempo accennava a ridere, disse:

Ciao amica medusa, da quanto tempo che non ci vediamo!

Susa la medusa guardò dolcemente, con i suoi ventiquattro occhi, l’amico polpo e disse:

Ciao amico, come stai? Che correnti ti portano qui?

Beh, abbastanza bene per i tempi che corrono, ma sono diverse maree che non vedevo l’ora di incontrarti, volevo chiederti di aiutarmi e parlare con te della nostra zona.

Susa si stropicciò i tentacoli incuriosita, come se non avesse compreso bene quello che l’amico polpo aveva detto e, dopo un po’, disse:

Dimmi pure, amico polpo, come posso aiutarti?

Beh, sai, la situazione dei mari peggiora di giorno in giorno: per colpa delle persone che non rispettano le regole, non stanno attente e gettano qualunque genere di rifiuti nelle nostre acque, e persino di alcune barche di turisti che trasgrediscono la legge, la situazione è terribile, uhmmm – borbottò rilasciando acqua, aria e un po’ di inchiostro – è terribile e non sembra placarsi. La nostra vita è in pericolo, ma se facessimo più attenzione sarebbe meglio per tutti: meno plastica, meno petrolio, non so, meno rifiuti.

Ma questo già si sa, non è una novità e a ogni luna è peggio – disse Susa, mentre il suo colore diventava un po’ pallido e cangiante sotto il riflesso del sole di mezzogiorno.

Quindi vorrei chiederti di aiutarmi per cercare di fermare questa situazione, sia lì che qui nella barriera corallina, facendo, come dire, – fece una pausa – insomma, da guardia, per controllare e proteggere il nostro mare, il nostro grande golfo e la nostra zona.

Per un attimo, che sembrò lunghissimo, ci fu un silenzio assoluto: non si sentivano nemmeno le bolle fluttuare verso la superficie. Poi l’amico polpo continuò:

Susa e il polpo sulla scogliera

Tu rimani qui nella barriera corallina, la controlli, la proteggi e impedisci il passaggio di qualsiasi cosa. Parla con le persone maleducate, richiama quelle sbadate e quelle che non sanno le regole. Confido nella tua saggia ragionevolezza.

La medusa, tutta agitata e un po’ confusa, pensò e ripensò e improvvisamente accettò l’insolita richiesta: ciò che non avrebbe mai pensato potesse accadere, ciò che non avrebbe mai pensato che qualcuno le potesse chiederle in vita sua. Non sapeva se avesse fatto la cosa giusta o quella sbagliata. La vita ci porta su strade diverse e a volte confuse.

Il tempo passava e lei stava lì a prendersi cura di tutto e di tutti, aggrappata alle alghe che crescevano sul fondale della barriera corallina. Guardava e osservava, raccoglieva rifiuti e parlava con gli animaletti che vivevano nella barriera corallina e con quelli che nuotavano di notte: la vita del mare continuava. A volte parlava, altre guardava e pensava a come gli stessi abitanti del mare desiderassero vivere in un luogo fiorito ma non facessero nulla per prendersene cura.

Dopo un po’ di tempo trascorso con questo ritmo incostante, caotico di andirivieni, passarono galleggiando leggere e quasi danzando Medusa Luna e, dietro di lei, Medusa Dorata. Guardarono Susa la medusa che stava lì ferma, senza poter fluttuare di giorno e di notte tra le correnti, senza poter sentire un mare di profumi. Mentre tiravano delle occhiatacce a Susa, fecero dei commenti tra di loro su di lei.

Le meduse la guardarono con i loro numerosi occhi e ad un tratto si sentì un verso simile a «Ahi, ahi»: la stavano prendendo in giro e Susa non capiva perché tutti passassero e la guardassero con incredulità.

Un giorno apparve all’improvviso Bolo, una medusa diversa, agitato e ribelle, ma noto per essere intelligente e scaltro. Si avvicinò a Susa e le disse:

Ciao Susa, credo che tu non mi conosca – disse muovendosi velocemente – sono passato di qui qualche volta, di giorno e di notte, con la corrente e il vento forte di questa stagione e ti ho osservato.

Ciao, non ti ho visto – disse Susa a bassa voce.

E Bolo continuò:

Non capisco perché vivi qui aggrappata alla barriera corallina occupandoti di ciò di cui tutti noi dovremmo occuparci, smettendo di fare le tue cose, ciò per cui sei nata. Sei una medusa e dovresti galleggiare, lasciarti trasportare dalla corrente tra il plancton e vivacizzare il mare: questo deve essere il tuo destino, non quello, attaccata a una barriera corallina. Sei nata per essere libera e ognuno di noi ha le proprie responsabilità nella vita.

Entrambi rimasero a guardarsi in tutti i loro occhi, mentre i loro tentacoli fluttuavano da una parte e dall’altra.

Hai ragione, amico! Tutta la ragione che ho voluto ignorare, cercando di essere migliore e pensare a tutti – si videro riflessi di colori nuovi nei suoi tentacoli che assomigliavano a luci, o forse no – ma alla fine ognuno pensa solo a sé stesso, e per amare il mare non basta l’idea, bisogna comportarsi bene. Se ognuno non si prende cura di una parte del mare, come facciamo?

E senza aggiungere altro, Susa la medusa lasciò la presa e fluttuò nella corrente. Bolo, l’amico medusa si allontanò insieme a lei dalla bella barriera corallina, felice nel profondo del suo cuore, della saggia decisione.

Così i due amici si persero nella corrente e nei forti venti. Dobbiamo vivere appieno e felici la nostra vita nella nostra più pura essenza, come una corsa verso il mare con il vento tra i capelli.

Susa la medusa in fondo al mare

Fine.

Susa la medusa è un racconto dello scrittore Gustavo Arencibia Carballo © Tutti i diritti riservati.

Illustratore: Trinidad Quintana Perlingieri, 15 anni. Tortuguitas, provincia di Buenos Aires,
Argentina.

Informazioni su Gustavo Arencibia

Gustavo Arencibia Carballo - Escritor

Gustavo Arencibia Carballo è uno scrittore cubano, nato all’Avana nel 1953. Laureato in Biochimica, laureato all’Università dell’Avana, Dottore in Scienze dell’Uso, Gestione e Conservazione delle Risorse e Master in Scienze dell’Acqua, laureato in CIBNOR, Messico.

Come scrittore ha pubblicato il libro «Cuentos del Barrio mío«, un libro di racconti come risultato del primo premio al concorso statale di letteratura del Sub-California Institute of Culture, Baja California Sur, Messico, 2005. Questo libro di storie ha una seconda edizione nel 2019 dalla casa editrice cubana CITMATEL in formato libro digitale e nel 2021 la terza edizione è pubblicata in Messico, dall’editoriale Unas Letras.

Ha anche un libro di poesie pubblicato in Colombia nel 2011 dal titolo «El amor y el agobio» (ISBN: 978-958-46-0656-3). Ha partecipato a vari concorsi letterari nazionali e internazionali. Ha diversi libri inediti come «Cuentos de este tiempo y otros espacio» di fantascienza presentati al concorso il 13 marzo dell’Università dell’Avana (1980), «Cuentos y poemas para niñas y niños«, poesie «Dispersa Lejanía” (2017), “A tu lado ahora” (2019) e altri in preparazione.

Ha scritto per diversi media come giornali, riviste e pagine web, con articoli di opinione e scritti per i suoi libri pubblicati o in preparazione.

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